Thomas e Kilman (1974, in Ardone & Mazzoni, 1994) hanno identificato diverse forme di gestione del conflitto, sulla base di due dimensioni, Assertività e Cooperazione. L’intensità delle stesse, combinate insieme in diverse sfumature ; qui sotto sono riportati 5 stili di gestione:

incline al compromesso: è il modello più funzionale, gli attori accettano le cooperazione pur non rinunciando  ad esprimere bisogni, emozioni, punti di vista.

competitivo, basato sulla minima presenza di collaborazione ma la massima presenza di assertività; le persone che utilizzano questo stile riescono ad affermare con fermezza i propri bisogni e punti di vista. Quando entrambi i coniugi utilizzano questo stile si verificano escalation simmetriche che accendono litigi che rendono probabile la istituzionalizzazione del conflitto.

di compromesso, si caratterizza per una sfumatura intermedia tra assertività e cooperazione, ciò non implica una vera idea cooperativa di base, tuttavia questo stile appare funzionale al raggiungimento di un accordo in quanto le parti hanno chiare le proprie richieste, e viene in genere utilizzato da parte delle persone competitive nel tentativo di non giungere ad una aperta escalation simmetrica.

conciliatorio, è basato su un’alta collaborazione ma bassa assertività; questo stile evidenzia difficoltà in chi lo usa nell’esprimere i propri bisogni e ciò rende difficile una vera negoziazione. L’evitamento del conflitto quindi va a discapito della costruzione di una genitorialità realmente condivisa

evitante, è basato su scarse capacità di assertività, come il precedente, ma anche di bassa cooperazione: porta ad evitare, attraverso la chiusura relazionale, l’instaurarsi di escalation simmetriche, impedendo però anche la costruzione di un dialogo costruttivo.